venerdì 7 dicembre 2012

Notizie da Lilliput 49: Let it Snow, Let it Snow, Let it Snow?

Santa Claus avrà una piacevole sorpresa, arrivando quest’anno a New York. Il tempo, infatti, è particolarmente mite, e da diversi giorni non si contano più gocce d’acqua o fiocchi di neve, per terra, nelle piazze o sui tetti delle case. A guardarsi attentamente intorno, anzi, si può perfino scorgere qualche fioritura inaspettata o qualche anatra di Central Park indecisa se prendere o meno il volo.

Molti, e non necessariamente podisti in divisa, si godono il sole esibendo magliette leggere, infradito o pantaloncini corti: a gruppi, a coppie o in solitario riempiono gli angoli delle strade di un cinguettare compiaciuto all’indirizzo del cielo, delle nuvole, della luce. Ovunque brulicano braccia scoperte, gambe senza calze, pance scivolate via dai propri, troppo caldi, nascondigli: tutti, nessuno escluso, hanno intenzione di approfittare di questa “estate indiana” fuori stagione, di questa improvvisa libertà.

L’atmosfera è carica di aspettative, più che per le feste imminenti, per le promesse che una simile condizione meteorologica pare annunciare. I cani al guinzaglio sembrano più reattivi, i bambini sembrano più vivaci, gli adulti sembrano più condiscendenti: e uno scampanio lontano sembra suggellare tutto questo.

Perfino i palazzi e le grandi arterie urbane risentono del clima bizzarro: le caratteristiche illuminazioni rosse e verdi non sono ancora troppo diffuse, quasi si vergognassero di lavorare in assenza di freddo; mentre le insegne, le decorazioni e i richiami ossessivi al Natale, per il momento, non hanno trovato posto nelle giornate frenetiche degli abitanti di Manhattan.

Passeggiare in centro, a seconda del tragitto scelto, può rivelarsi abbastanza deludente: a parte alcune vetrine addobbate più o meno raffinatamente, infatti, si individuano molti occhi spenti affianco agli ingressi tintinnanti dei diversi negozi. Bisogna spingersi più a sud, verso Times Square, per incrociare alberi luccicanti e  renne dal naso color ciliegia.

Entrare nei centri commerciali, tuttavia, regala carole a profusione: cantanti di qualsiasi età, razza, religione accolgono il cliente sbraitando, sussurrando o gorgheggiando, dai vari altoparlanti, le note e i versi conosciuti; mentre dai banchi di ogni supermercato dolci a forma di stella, di abete o di angelo sciolgono, con le loro glassature invitanti e i loro profumi irresistibili, anche gli stomaci più coriacei.

Ma la vera eccezione è rappresentata dai marciapiedi dell’East Side, trasformatisi, per l’occasione, in viali di abeti piccoli, grandi, grandissimi, in vendita a prezzi equilibrati: seminascosti da tende o da altri ripari di fortuna, giovani e meno giovani commercianti, le mani avviluppate intorno all’immancabile bicchiere di caffè scuro, irretiscono il possibile acquirente con sorrisi generosi e frasi amichevoli.

Santa Claus, intanto, le maniche della veste arrotolate per il caldo, osserva ogni dettaglio e si prepara per la Grande Notte, quella in cui decreterà chi sia stato buono, cattivo o chissà.

E.M., New York