Pubblicato per la prima volta nel 1961 dalla casa editrice Einaudi, Il giorno della civetta è il romanzo più noto di Leonardo Sciascia, uno dei più importanti scrittori italiani del secolo scorso.
Si tratta di un romanzo importante, in quanto può essere considerata la prima rappresentazione novellistica della mafia e della sua collusione col potere politico locale e nazionale.
Si tratta di un romanzo importante, in quanto può essere considerata la prima rappresentazione novellistica della mafia e della sua collusione col potere politico locale e nazionale.
Si tratta quindi di un romanzo "giallo" molto particolare e dal gusto amaro come quello del caffè ristretto senza zucchero, ambientato in una Sicilia omertosa che si è già fatta Italia.
Rileggerlo oggi significa cogliere la modernità e l'audacia di un racconto locale che è diventato storia nazionale, scritto all'indomani del boom economico italiano già ricco di per sé di contraddizioni e lati oscuri.
La vicenda si svolge in una località del palermitano e comincia con l'assassinio dell'impresario edile Salvatore Colasberna che viene freddato sull'autobus diretto a Palermo, cui segue la scomparsa del "giardiniere" Paolo Nicolosi.
A svolgere le indagini è chiamato il capitano dei carabinieri Bellodi, uomo di Stato dai nobili ideali che, originario di Parma, mal sopporta il clima di omertà che avvolge la realtà isolana, abitata (come il resto del mondo) da un'umanità variegata che, come afferma don Mariano, uno dei personaggi del romanzo, è composta da cinque categorie esistenziali: gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà.
Il libro, in versione e-book per Kindle, è acquistabile in offerta su Amazon. Si tratta della versione digitalizzata dell'edizione Adelphi.
Vai al libro:
Il giorno della civetta (Gli Adelphi)
