La sera, quando i negozi chiudono e i locali si animano, le cose e le case lungo Montana Avenue raccontano storie diverse da quelle inventate durante il giorno e ripetute senza posa, parola dopo parola, minuto dopo minuto.
Le vetrine, illuminate prevalentemente da luci gialle e intense, rivelano locali ordinati e ripuliti dalla foga dei clienti che, compatibilmente con vite piene di impegni e di famiglia, si sono avvicendati al loro interno, la mattina e il pomeriggio, a provare abiti, a commissionare modifiche, a sfogliare cataloghi e, talvolta, perfino a sospirare dietro a richieste impossibili da soddisfare.
Gli scaffali, in metallo o in legno, in vetro o muratura, espongono ordinatamente le merci più diverse, suddivise per categorie ideate da menti logiche e puntuali: i verdi con i verdi, i blu con i blu, di qua le maglie, di là i pantaloni, la frutta affianco alla verdura e la carne a due passi dal pesce.
Ambienti accoglienti, arredati, a seconda dell’estro, con poltrone di design contemporaneo o lunghi tavoli di gusto rétro, con fiori freschi dai lunghi steli o ciotole di caramelle e cioccolatini, invitano al riposo e suggeriscono la riflessione, orientando chiunque varchi la soglia a ragionare in base a schemi attentamente studiati e collaudati per soddisfare qualsiasi esigenza.
Su banconi lustri riposano riviste di moda e blocchetti per appunti, graffette multicolori e computer dai riflessi argentei che, col favore della notte, iniziano conversazioni ardite le une con gli altri, scambiandosi accenni e segreti altrimenti proibiti, risatine e elucubrazioni ignote ai più.
Pettini e spazzole, accessori e gioielli, soprammobili e cuscini rivivono ora le esperienze passate, abbellendo i ricordi, eliminando la tristezza, stravolgendo l’ordine costituito.
Non a tutti, però, è concessa una simile libertà: i saloni di bellezza e qualche palestra esclusiva, seminascosta da una graziosa corte interna, infatti, cedono ancora al proprio pubblico, viziandolo con massaggi e moine, irrobustendolo con flessioni e piegamenti.
Ristoranti e pub, invece, hanno già accolto i primi visitatori, offrendo loro un’ampia scelta di cibi e di bevande in cui perdersi e ritrovarsi in attesa, a volte paziente altre incosciente, dell'indomani. Cucina italiana e tradizione indiana, ricette statunitensi e sapori cajun rilasciano profumi e aromi invitanti, capaci di attirare folle da tutti gli angoli della città.
Rischiarati dalle lampadine blu che avvolgono, sensuali, gli alberi del marciapiede, intanto, i passi dei ritardatari, dei gaudenti, degli ultimi cani a passeggio risuonano ritmicamente nell'aria sospesa, rimbalzando su usci e zerbini, scalini e maniglie, portoni e inferriate; ognuno mosso da pulsioni distinte, tutti concordi nel salutare l’oscurità che avanza, le sue passioni sopite, le sue energie inattese.
E.M., Santa Monica