lunedì 18 marzo 2013

Notizie da Lilliput 95: La grande illusione


Quando la nebbia a Santa Monica è così fitta da ricoprire l’orizzonte e le immediate vicinanze dei propri filamenti grigiastri, il viaggiatore sa essere arrivato per lui il momento di accendere il motore e partire alla volta dell’interno, della “valle”, di Los Angeles, cioè, dove la temperatura sarà senza dubbio più elevata e la visibilità decisamente migliore.

Attraversando quartieri di villini perfetti in strade perfette dai marciapiedi perfetti, si ritroverà, seguendo Fairfax Avenue, a incrociare il LACMA, il celebre museo della contea, per poi giungere in vista di un insieme di costruzioni inusuali.

Oltre un ampio parcheggio, infatti, protetto dall’immancabile guardiola bianca, è possibile riconoscere il profilo di un’antica pompa di benzina, simile a quelle di tanti film degli anni ’50, quelle oltre le cui pareti di legno si consumavano tradimenti e delitti, passioni e drammi, accompagnata da un paio di binari dall’aspetto datato.

Seguendoli, al pari di un sentiero di mattoni dorati, il viandante arriverà a una curiosa versione della Città di Smeraldo: copie perfette di costruzioni ottocentesche, impreziosite da facciate eleganti e da strade lastricate, da giardini curati e da fontane rinfrescanti, aspettano placidamente d’essere scoperte, visitate, ammirate.

Al loro interno, tuttavia, anziché alberghi lussuosi o appartamenti patrizi, si riconosceranno, innegabili, i segni del consumismo e l’anima del commercio: negozi, caffetterie, ristoranti e boutique, dai nomi conosciuti, dalla fama transoceanica, riempiono gli spazi ricostruiti con cura su disegno europeo.

Marmi e stucchi, ferro battuto e granito contribuiscono a decorare ulteriormente questo microcosmo dedicato all’acquisto, nel quale, talvolta, si può perfino assistere da lontano alla registrazione di un qualche spettacolo televisivo con un misto di stupore e scetticismo per la sensazione di vivere al contempo l'ieri e l'oggi, la realtà e la finzione.

Un cinema multisala nasconde opportunamente la sua vera natura al di là di porte rétro, abbellite da severe vetrate, alte e strette, e da un’architettura di inconfutabile ispirazione modernista. Mentre abiti e scarpe, libri e gioielli si ammantano di fascino accogliendo gli eventuali clienti in ambienti armoniosi dal gusto indiscutibile.

Poco oltre, intanto, un vecchio tram, ormai a riposo, dorme il sonno del giusto, probabilmente sognando di antiche gesta e di glorie passate, sospirando dietro al ricordo dei giorni in cui, giovane e forte, mostrava con orgoglio ai propri passeggeri le bellezze di cui questa città, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, era, e ancora è, capace.

E.M., Santa Monica