giovedì 25 ottobre 2012

eBook per Halloween: i Vampiri e Frankenstein sul Kindle

Halloween è alle porte. Cosa c'è di meglio allora se non di parlare ancora di eBook? E quale personaggio svetta tra le maschere che puntualmente si presentano alla porta di casa il 31 ottobre? Sì, proprio lui: il conte Dracula, il Vampiro, che si aggira festoso insieme al vecchio Frankenstein.

Ma partiamo dal primo. Un vero e proprio mito delle letteratura moderna. A partire dal romanzo Dracula di Bram Stoker. O forse anche da prima. Per lo meno da quando nel 1819 sul New Monthly Magazine venne pubblicato a puntate il racconto The Vampire, predecessore del più famoso conte Dracula.

Ma andiamo con ordine. Partiamo proprio da questo racconto che venne pubblicato con la firma di G.G. Byron, uno dei massimi scrittori inglesi del periodo. Goethe affermò addirittura che The Vampire era il miglior lavoro di Byron. E il poeta tedesco se ne intendeva: nel 1797 aveva già affrontato il tema del vampirismo nella ballata Die Braut von Korinth (La sposa di Corinto).

Il racconto ebbe un enorme successo. Ma presto si venne a sapere che il vero autore non era il famoso Byron, bensì il semisconosciuto John William Polidori: medico personale del poeta nonché suo intimo amico, nato a Londra ma di chiare origini italiane. Ma come nacque l'idea di questo racconto incentrato sulla figura del vampiro?

Le cronache raccontano che nel 1816, in una serata estiva assai piovosa, presso Villa Diodati sullo splendido lago di Ginevra, alcuni amici, con la passione delle lettere, avevano deciso di ammazzare la noia e l'impossibilità di uscire di casa andando a frugare tra le vecchie leggende tedesche dedicate ai fantasmi e ad altre mostruose e demoniache creature.

Così, prendendo spunto dai racconti contenuti nella raccolta intitolata Phantasmagoria, decisero di dedicarsi all'argomento. In questo modo, ognuno di loro si impegnò a scrivere una novella o un poema "gotico" che avesse come tema l'orrore e il demoniaco, nel più ampio senso dei termini.

Ma da chi era composto questo cenacolo letterario dedito alla lettura di novelle gotiche e storie di fantasmi tedeschi? A parte Diodati, il padrone di casa, c'erano, tra gli altri, Byron, Polidori, Percy Bysshe Shelley e Mary Wollstonecraft Godwin. E' sicuro, inoltre, che anche l'autore di The Monk, Matthew Gregory Lewis, frequentasse questa congrega di artisti. Ad ogni modo, mantennero la promessa di scrivere un racconto gotico o un romanzo d'orrore?

Partiamo dall'ultima della lista. Mary, londinese, era figlia di William Godwin, uno dei massimi filosofi anarchici della storia moderna, e di Mary Wollstonecraft, una delle più importanti sostenitrici del movimento per il riconoscimento dei diritti delle donne. Donna di grande intelligenza e dotata di profonda sensibilità, sposò proprio il poeta Percy Bysshe Shelley, diventando così Mary Shelley. E difatti fu con questo nome che pubblicò una delle opere più importanti del genere: Frankenstein.

Ispirata dalla leggendaria figura di Prometeo e da quella del Faust, riuscì a dar vita a una creatura oscura e malvagia, figlia degli esperimenti immorali e devianti di uno scienziato stregone, rappresentazione del male che alberga nell'essere umano. Pubblicato per la prima volta nel 1818, consacrò Mary Shelley come scrittrice di "romanzi gotici" al pari di Ann Radcliffe. Un fantasy filosofico ancora oggi insuperato per le tematiche trattate che vanno al di là del semplicismo horror che di solito si attribuisce alla storia.

Da la canto suo, Percy Shelley compose The Assassins, mentre Byron scrisse A Fragment. Due racconti che non ebbero un gran successo. A differenza dell'opera di Polidori che, come già detto, compose The Vampire, dando vita in questo modo a Lord Ruthven, il personaggio principale del romanzo, il cui nome fu per tutto il secolo sinonimo di vampiro.

Un personaggio inquietante, romantico e gotico che assomiglia proprio all'amico fraterno Lord Byron, e che ispirerà altri personaggi letterari vampireschi, tra i quali l'affascinante Carmilla di Le Fanu, Varney the Vampire di Thomas Peckett Prest (o forse di James Malcolm Rymer), nonché alcuni romanzi di Charles Robert Maturin.

Quello del vampiro è quindi già un genere quando l'irlandese ma trapiantato a Londra Bram Stoker pubblica nel 1897 Dracula. A quanto pare, l'idea del vampiresco gli venne in sogno. Dotato di un'ottima capacità di analisi e di una grande determinazione, Stoker colse l'intuizione e provò a trasformarla in storia letteraria.

Grazie alle sue doti di matematico, costruì i personaggi (fantastico il Professor Van Helsing), i luoghi e le vicende del romanzo attraverso un'attenta documentazione, trascorrendo diverso tempo tra le strade e i cimiteri di Londra, nonché tra gli archivi della British Library, allora presso il British Museum, consultando i libri dedicati ai racconti tradizionali dedicati ai vampiri e quelli che raccontavano di un personaggio storico realmente esistito: Vlad Dracul l'Impalatore.

Leggi anche:

Per saperne di più:
Dracula di Bram Stoker