Il tuo nome sulla neve. Gnanca na busìa è il titolo del romanzo autobiografico di Clelia Marchi, pubblicato per la prima volta nel 1992 dalla Fondazione Mondadori e ripubblicato nel 2012 dalla casa editrice Il Saggiatore.
L'autrice era una contadina di Poggio Rusco, paese di circa 6.500 abitanti sito in provincia di Mantova, ma assai più prossimo al confine della provincia di Modena, conosciuto in tutta la pianura padana col nome di Al Pos.
In questo centro agricolo dell'oltre-Po mantovano, Clelia Marchi vi nacque nel 1912 e vi trascorse tutta la sua esistenza, conclusasi nel 2006.
Si tratta di un libro con una storia molto particolare. Fu cominciato dall'autrice nel 1972, all'indomani della scomparsa del marito Anteo, a causa di un incidente stradale, alle soglie dei cinquant'anni di matrimonio. Per cercare di placare quest'immenso dolore, la donna cominciò a scrivere.
Infatti, sebbene avesse solo la seconda elementare, aveva sempre avuto una grande passione per la scrittura e per la narrazione. In questo modo, si aggrappò alle memorie della propria vita, ricca di dolori e sacrifici, per raccontare a sé stessa e agli altri le proprie esperienze, cercando di dare un senso alla sua esistenza.
"Nella spietata saggezza delle contadine - scrive Carmen Covito nella Prefazione dell'edizione pubblicata da Il Saggiatore - la depressione è sempre stata un lusso che non ci si può concedere, perciò Clelia si trovò qualcosa da fare nelle notti insonni. Raccolse cartoncini, carte, fogli, li cucì per formare quaderni e scrisse, scrisse, scrisse come si piange... Fino a quando, una notte, rimase senza carta.
Allora aprì l'armadio, prese un lenzuolo, si posò un cuscino sulle ginocchia, sul cuscino spianò le pieghe del lenzuolo e, in quella posa classica da ricamatrice, cominciò a ricoprire di righe di scrittura la superficie candida della tela, intrecciando i ricordi della sua vita".
Scelse le lenzuola perché, non potendole più consumare col marito, pensò di "adoperarle per scrivere".
Il "lenzuolo libro" fu terminato nel 1985 ed intitolato Gnanca na busìa. Si trattava di un qualcosa di straordinario, poiché conteneva la storia delle genti della sua terra. Un documento di notevole pregio, artistico e storico, che meritava di essere letto, visto e conosciuto.
Così, nel 1986, Clelia Marchi si recò a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, presso l'Archivio diaristico nazionale, creato da Saverio Tutino, portando con sé il lenzuolo che, da allora, è diventato il simbolo del museo stesso.
Tre anni dopo, nel 1989, il libro-lenzuolo venne visto da Luca Formenton della Fondazione Mondadori che volle farci un libro di carta. Il romanzo uscì nel 1992, diventando un caso editoriale e contribuendo alla giusta fama di una artista e di un'opera sui generis.
Come già detto in precedenza, l'opera è stata pubblicata nel 2012 anche dalla casa editrice Il Saggiatore ed è disponibile anche in versione e-book per Kindle, attualmente in offerta su Amazon, con l'ottima prefazione di Carmen Covito e la prefazione alla prima edizione di Saverio Tutino, grazie alle quali è possibile conoscere in maniera più dettagliata le vicende di questa incredibile storia.
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