Il Difensore di Cause Perse,
un nero alto e magro di circa quarant'anni, ha appena adocchiato una potenziale
vittima. Con passo sicuro e fascino indiscreto le si avvicina, reclamando pochi
istanti tutti per sé. Di fronte all'apparente arrendevolezza dell’ignara interlocutrice,
sfodera un foglio, zeppo di dati e numeri, poche foto di bambini denutriti e
qualche biglietto da un dollaro, il magro incasso dell’intera giornata.
Il nuovo obiettivo verso cui
profondere le proprie, inesauribili, energie, è rappresentato oggi da una
nebulosa organizzazione rivolta alla tutela dei minori maltrattati, le cui
credenziali non si cura nemmeno di presentare avendo colto, nello sguardo della
donna, il lampo di consapevolezza che solitamente precede le inevitabili scuse
e i conclusivi saluti.
L’uomo, tuttavia, non si
scompone: giocando d’anticipo, invece, sorride e se ne va, mischiandosi alla
folla chiassosa che popola il tratto di Arizona
Avenue compreso tra la Seconda e
la Quarta Strada, denso di uomini,
donne, famiglie, animali.
Stamattina, infatti, è giorno
di mercato: bancarelle cariche di prodotti biologici, alimentari e non,
aspettano pazienti di attirare lo sguardo dei cittadini di Santa Monica più sensibili alla promozione di cibi sani e
certificati, di saponi e profumi di derivazione esclusivamente naturale, di
fiori appena colti, dai colori vivaci.
Frutta, verdura, miele e
dolci scuri di farine integrali occhieggiano invitanti dai ripiani di legno sui
quali sono attentamente adagiati, in un ordine caotico di gialli, arancioni,
rossi, viola, verdi e marroni dalle infinite sfumature, dagli aromi appetitosi.
Intorno a mezzogiorno, i
caffè e i cappuccini, i tè e i frullati cedono il passo a pizze e focacce,
sandwich e panini che balenano nelle mani dei passanti, spuntano dalle loro
bocche, animano i loro intestini.
Mirtilli e more, ribes e lamponi
di dimensioni pantagrueliche tracimano dai bordi dei cestini nei quali sono contenuti,
mentre fragole gigantesche, grosse e turgide, attentano alla gola di quanti ne incrocino,
fortuitamente, il cammino.
Neonati e bambini, sotto lo
sguardo vigile, ma discreto, dei genitori, corrono lungo lo stretto passaggio,
sgranando gli occhi, additando meraviglie, pretendendo ricompense. Di quando in
quando, uno strillo e un accenno di pianto richiamano all’ordine l’adulto che
si fosse distratto per un secondo di troppo, cedendo al richiamo mellifluo e
esotico di qualche broccolo romano o di qualche tubero cinese.
Alle due, la strada
trafficata e ingombra fino a poco prima riassume, purtroppo, le dimensioni e
l’aspetto originario, un po’ come la zucca e i topini della favola,
ripopolandosi di automobili e traffico, di clacson e di smog. La magia è
svanita, l’incanto dissolto; eppure, diversamente dalla fantasia, tornerà
realtà, fra appena sette giorni.
E.M., Santa Monica
