Il Giorno del Ringraziamento è una questione seria, negli Stati Uniti. È un impegno grande,
gravoso, per la vita.
Ne sanno qualcosa
Tobey e Daisy, due giovani molto legati all’ambiente gastronomico, che si
preparano all’evento con puntualità e precisione.
Di gusto piuttosto classico
(peraltro non da tutti condiviso), non gradiscono bizzarre divagazioni ai
fornelli: guardano con sospetto i programmi televisivi in cui cuochi di chiara
fama propongono ricette innovative da servire a tavola; disprezzano i sapori esotici e lontani.
Tengono anche all'etichetta, mal sopportando defezioni o cambiamenti dell’ultimo minuto. Il quarto giovedì di novembre, come di consueto, li vedrà riuniti, insieme agli altri commensali,
davanti ai piatti colorati e profumati della tradizione.
Quest’anno toccherà a
loro e ai loro coinquilini ospitare la ricorrenza: a nessuno dei due sorride
particolarmente l’idea, ma si sa, oggi a me, domani a te. Tanto più che avranno
modo di trascorrere qualche ora in piacevole compagnia.
A ben pensarci,
infatti, al pari di altre feste importanti come Natale e Capodanno, pure il
Giorno del Ringraziamento rischia di far emergere il peggio dalle persone:
rivalità, rancori, bugie e inimicizie si sprigionano ovunque, non appena si sia
affettata la carne o tagliato il pane. Almeno questo, riflettono Tobey e Daisy,
ci verrà risparmiato.
Felici soprattutto di
non doversi mettere per strada, nuovo tasto dolente per l’elevato numero di
auto presenti sulle grandi e piccole arterie americane, osservano con distacco
il fermento e i preparativi tutt’intorno: il lavaggio e la stiratura delle
grandi tovaglie di lino, la lucidatura del servizio d’argento, la pulizia
approfondita di camere e servizi alla faccia delle lingue invidiose, la scelta
certosina degli antipasti e dei contorni da presentare.
Il loro, fondamentale,
contributo si limiterà alla cucina, nella quale già da tempo si sono
rispolverati i grandi manuali e i ricettari con le copertine cartonate e
accattivanti, ricchi di promesse di delizie e di leccornie da intenditori.
Verdure e tuberi fanno
bella mostra di sé sul lungo bancone dal ripiano di granito, in attesa d’essere
tagliuzzati, bolliti, rosolati; mentre uova, zucche e farina fremono di gioia,
al pensiero dei dolci che mani sapienti potranno creare col loro aiuto essenziale.
Nonostante l’eccitazione
palpabile, la mattina del gran giorno Tobey e Daisy hanno l’espressione
piuttosto abbattuta: hanno appena scoperto d’essere ingrassati oltre misura e
temono le chiacchiere cattive degli altri, di quelli che, contrariamente a
loro, potranno gustarsi appieno ogni singola pietanza.
Il malumore,
fortunatamente, dura poco, dura niente: al momento prestabilito, Tobey e Daisy,
tacchini, saranno portati in tavola tra sguardi ammirati, trepidazione
malcelata e sospiri di desiderio.
E.M.
E.M.