domenica 27 gennaio 2013

Notizie da Lilliput 65: On the Sandy Side of the Street


Le spiagge, in California, sono lunghe e larghe, come autostrade a più corsie. In un paese che non conosce imbarazzi o scrupoli di fronte alle dimensioni, del resto, non poteva che essere così.

Los Angeles, città della quale solitamente si ricordano i tanti quartieri disconnessi gli uni dagli altri, nemmeno fossero stati assemblati a caso da un operaio distratto (o, peggio ancora, privo di gusto), ha la grande fortuna, tuttavia, di vantare una striscia quasi sterminata di acqua e sabbia.

Per raggiungerla, bisogna percorrere una delle tante arterie che dal cuore pulsante del centro portano verso la periferia, verso Santa Monica, cioè, verso Venice Beach o verso Marina del Rey.

Soprattutto le prime due località, note, insieme alla terza e ultima col nome di community beaches, meritano uno sguardo più accurato: qua, infatti, indipendentemente dalla stagione dell’anno (data la generosità indiscutibile del tempo atmosferico), si ritrovano giovani e vecchi, solitari e compagnoni, autoctoni e stranieri, a bere un caffè, a giocare con un cane, a guardare l’oceano.

Eppure, nonostante la vicinanza geografica (per l’esattezza, non esiste confine tangibile tra le due spiagge che, invece, sfumano l’una nelle bellezze dell’altra), non potrebbe esserci distanza maggiore tra i diversi tipi umani che di norma le popolano.

Venice, la fricchettona, vanta un’alta concentrazione di presenze “alternative”: artisti di strada, musicisti ubriachi, skaters spericolati e ogni sorta di “borderliners” sono ospiti abituali della sua passeggiata, ricca di colori, bancarelle e localini, diventata celeberrima grazie a innumerevoli film hollywoodiani o a serie televisive seguitissime ovunque.

Superata la linea di demarcazione invisibile, ma evidente, tra quella lingua vitale e il lungomare di Santa Monica, invece, il panorama cambia in modo repentino, a volte perfino brusco. Sul vialetto pedonale, rigorosamente separato dalla pista ciclabile, si incontrano ora podisti e salutisti vari, carrozzine colme di neonati felici al sole della California, ottantenni carichi di bastoni o deambulatori, quindicenni alle prese con effusioni di vario genere.

Oltre un basso muretto, sul quale siedono spesso ammiratori e emulatori di Johnny Cash o di Carole King, la distesa di sabbia dorata è occupata da surfisti o pallavolisti, da bagnanti o da atleti intenti a esercitare la propria maestria a due passi dalle torrette di controllo del corpo di bagnini più famoso al mondo.

In lontananza, se si è molto fortunati, si può scorgere un delfino destreggiarsi tra qualche imbarcazione solitaria e qualche impavido nuotatore. Mentre gli squali, giù giù nelle profondità marine, preferiscono non curarsi delle cose umane sul bagnasciuga.

E.M., Santa Monica