domenica 10 marzo 2013

Notizie da Lilliput 88: Le botteghe dell'antiquario


Anche a Santa Monica, come nel resto del mondo, esistono negozi fuori dal tempo, negozi nei quali, varcandone la soglia, ci si sente immediatamente catapultati in altri luoghi, in altre epoche.

Questi negozi, un po’ antri dello stregone, un po’ botteghe dell’antiquario, racchiudono segreti, nascondono storie: ogni pezzo esposto, ma soprattutto ogni pezzo non esposto, svela risonanze misteriose, suggerisce legami ancestrali.

Poco importa che la merce trattata siano abiti o gioielli, scarpe o borsette: non appena si accederà allo spazio magico delimitato dalle quattro pareti bianche, ci si lascerà trasportare volentieri in regni sconosciuti e seducenti.

A traghettare in queste dimensioni ignote sono, generalmente, sacerdoti e sacerdotesse, maghi e fattucchiere sotto mentite spoglie, i cui tratti, di volta in volta dimessi o borghesi, indifferenti o puntuti, hanno la capacità di trarre in inganno anche il più acuto osservatore.

A cominciare dall’aria, qui tutto è diverso: lo spazio è concepito secondo canoni oscuri alla maggioranza dei potenziali clienti, che si pasceranno, non di meno, dei profumi inebrianti sprigionati da boccette e bastoncini dai nomi musicali e dai colori ammalianti.
Poltroncine e divani dalle fogge più svariate e spesso inusuali ostacolano un procedere diritto, costringendo il convenuto a percorsi ragionati, simili a quelli compiuti da una pallina argentata in un flipper dal sapore lontano. Mentre cuscini e tappeti, disseminati ovunque, suggeriscono prepotentemente immagini orientaleggianti invitando, perciò stesso, alla lentezza e alla meditazione.

Da qualsiasi parte ci si giri, poi, si è certi in anticipo di non individuare nessun orologio, nessun pendolo, nessuna sveglia, ché gli anfitrioni di questi regni fatati preferiscono agire in base a regole differenti da quelle tipiche della logica calvinista: piuttosto che concitazione, regaleranno rilassatezza, piuttosto che tensione regaleranno allentamento; aggiungendovi, di quando in quando, una tazza di caffè, un cioccolatino o un dolcetto.

Talvolta, in occasioni speciali, è perfino possibile assistere a una jam session di tamburi e altri strumenti esotici, a un simposio a porte chiuse tra amanti del vino e delle sue proprietà druidiche, a incontri ravvicinati di poesia e letteratura.

Chiunque può goderne, ma non in molti sanno farlo: bisogna aver sviluppato sensibilità particolari nel corso della propria vita o esservi stati da sempre inclini. Fantasia e creatività, in tali circostanze, sono compagne di viaggio preziose e essenziali: un locale, un bancone e due vetrine diventeranno, in mancanza di meglio, lo sfondo ideale per un’evasione dalla realtà, diventeranno il materiale essenziale per un racconto indirizzato a tutti, compreso da pochi.

E.M., Santa Monica