La mattina si aprono i primi
ombrelloni, e sedie e sdraio si allungano pigre a guadagnare i raggi del sole
tiepido che, con un po’ di fortuna, riesce a fare capolino oltre le nuvole e la
nebbia, così frequenti in questo angolo di California.
L’acqua, ancora fredda quasi
come d’inverno, emana bagliori invitanti, riuscendo tuttavia a strappare al torpore
vacanziero solo pochi impavidi, patiti del surf e di sport in genere che,
sfidandone il rigore glaciale, si immergono volenterosi tra le sue onde
azzurre.
I bagnini, intanto, i
binocoli luccicanti sull’ampio petto abbronzato, osservano dall’alto della loro
postazione il movimento circostante, di persone e di oceano, nella segreta
speranza di potersi tuffare, da un minuto all’altro, a salvare qualche incauto
nuotatore dalla perfidia di Nettuno.
Di quando in quando, un
venditore ambulante di leccornie esotiche si avventura sul bagnasciuga,
spingendo un carretto o trasportando stancamente un cestino colmo di colori golosi troppo spesso ignorati dalla collettività, che preferisce ciambelle
o hamburger, caffè o bibite analcoliche.
Col trascorrere del tempo,
anche i camminamenti per ciclisti, pedoni e animali, strizzati tra la sabbia e
l’asfalto, si animano di voci e di suoni. I campanelli tintinnano per
annunciare un pericolo imminente, i cani abbaiano ai gabbiani in lontananza, i
musicisti di strada si contendono i clienti con i predicatori folli, che
animano immancabilmente i pomeriggi e le serate in spiaggia.
Nel frattempo, gli atleti di Muscle Beach hanno già iniziato a
esibire i propri bicipiti e tricipiti, producendosi in giravolte tra anelli e
sbarre, mentre qualche giocatore di scacchi ha provato a concentrarsi,
inutilmente, sulla mossa da compiere, nel vortice di immagini e di rumori provenienti
da ogni dove.
La sera, infine, il molo poco
distante si illumina di mille luci, trasformando lo scenario una volta di più.
Oramai sono i locali
notturni, i ristoranti e il rumore della risacca, a attirare l’attenzione del
viaggiatore in transito sulla lunghissima passerella.
Riposti i tavolini
pieghevoli, gli sgabelli e le borse termiche nel bagagliaio dell’auto, ci si
può dunque concedere una passeggiata al chiaro di luna, avvolti dai fumi e dai
profumi tipici di ogni località balneare.
Nell'attesa che un posto
simile, in un’atmosfera simile, permetta ai sogni e alle speranze, anche i più
inconfessabili e le più intime, di non appannarsi e piuttosto di avverarsi,
prima o poi.
E.M., Santa Monica