mercoledì 27 novembre 2013

Notizie da Lilliput 146: La ballata del granchio

A mezzanotte e un minuto di venerdì 15 Novembre 2013 è ricominciata, a San Francisco, la stagione dei granchi. E gli amici che in città si ritrovano a farne la festa, come di consueto, non si sono lasciati sfuggire una simile occasione.

Alle prime luci dell’alba alcuni di loro, i Prescelti, hanno perciò raggiunto le minuscole barche che, sfidando la potenza e la strafottenza dei colossi del pesce, si erano calate nottetempo nell’acqua scura, alla volta dei luoghi misteriosi in cui il gradito crostaceo vive e muore.

Buste e buste di carapace goloso sono passate di mano in mano, di strada in strada, di casa in casa, fino a raggiungere l’accogliente residenza vittoriana di Noe Valley che, già in precedenza, aveva ospitato ardori e risate dell’allegra brigata.

Le sue porte eleganti, i suoi raffinati pavimenti, i suoi divani di design, una volta ancora, hanno custodito i visi e i corpi, le parole e i pensieri che, inafferrabili, hanno iniziato a vagare per l’aria, presto riempiendola di esclamazioni e motteggi, di ricordi e allusioni.

Liberi improvvisamente dalle incombenze quotidiane, lontani da famiglie e legami, gli spiriti si sono subito avvicinati, ricreando la magia di relazioni e affetti che, da anni ormai, puntella di sé ogni loro ritrovo.

Perfino i nuovi arrivati si sono presto abituati alla preziosa levità dell’atmosfera, stringendo amicizie e saldando alleanze con quanti richiamassero la loro attenzione, in un modo o nell’altro.

Nelle stanze calde di sentimenti più o meno espressi, di pulsioni più o meno velate, non si sono contati attimi di silenzio, non si sono registrati momenti di imbarazzo.

Nemmeno gli accenni malinconici, che la vita dispensa di quando in quando, hanno avuto la forza di incrinare la sensazione inebriante di benessere e armonia.

Nemmeno il cibo, tracimante dai piatti e dai vassoi perché segretamente convenuto a festeggiare le nozze di due partecipanti, è riuscito nell’opera abituale di livellatore di emozioni, di pacificatore di animi: gli invitati, semplicemente, hanno continuato a parlare, a scherzare, a celebrare.

E così, come solo nelle favole a lieto fine e negli stati di grazia succede, il tempo è volato, trascinandosi appresso i discorsi e le promesse, le provocazioni e le baruffe, diventando d’improvviso ora tarda.


Mentre nel buio sereno della notte californiana, qualche segreto si è rivelato, qualche confessione si è avanzata, contribuendo, una volta di più, una volta per sempre, a appianare le differenze e a saldare le unioni.

E.M., San Francisco