A mezzanotte e un
minuto di venerdì 15 Novembre 2013 è ricominciata, a San Francisco, la stagione
dei granchi. E gli amici che in città si ritrovano a farne la festa, come di
consueto, non si sono lasciati sfuggire una simile occasione.
Alle prime luci
dell’alba alcuni di loro, i Prescelti, hanno perciò raggiunto le minuscole
barche che, sfidando la potenza e la strafottenza dei colossi del pesce, si erano
calate nottetempo nell’acqua scura, alla volta dei luoghi misteriosi in cui il
gradito crostaceo vive e muore.
Buste e buste di carapace
goloso sono passate di mano in mano, di strada in strada, di casa in casa, fino
a raggiungere l’accogliente residenza vittoriana di Noe Valley che, già in
precedenza, aveva ospitato ardori e risate dell’allegra brigata.
Le sue porte
eleganti, i suoi raffinati pavimenti, i suoi divani di design, una volta
ancora, hanno custodito i visi e i corpi, le parole e i pensieri che,
inafferrabili, hanno iniziato a vagare per l’aria, presto riempiendola di
esclamazioni e motteggi, di ricordi e allusioni.
Liberi
improvvisamente dalle incombenze quotidiane, lontani da famiglie e legami, gli
spiriti si sono subito avvicinati, ricreando la magia di relazioni e affetti
che, da anni ormai, puntella di sé ogni loro ritrovo.
Perfino i nuovi
arrivati si sono presto abituati alla preziosa levità dell’atmosfera,
stringendo amicizie e saldando alleanze con quanti richiamassero la loro
attenzione, in un modo o nell’altro.
Nelle stanze calde di
sentimenti più o meno espressi, di pulsioni più o meno velate, non si sono
contati attimi di silenzio, non si sono registrati momenti di imbarazzo.
Nemmeno gli accenni
malinconici, che la vita dispensa di quando in quando, hanno avuto la forza di
incrinare la sensazione inebriante di benessere e armonia.
Nemmeno il cibo, tracimante
dai piatti e dai vassoi perché segretamente convenuto a festeggiare le nozze di
due partecipanti, è riuscito nell’opera abituale di livellatore di emozioni, di
pacificatore di animi: gli invitati, semplicemente, hanno continuato a parlare,
a scherzare, a celebrare.
E così, come solo
nelle favole a lieto fine e negli stati di grazia succede, il tempo è volato,
trascinandosi appresso i discorsi e le promesse, le provocazioni e le baruffe,
diventando d’improvviso ora tarda.
Mentre nel buio
sereno della notte californiana, qualche segreto si è rivelato, qualche
confessione si è avanzata, contribuendo, una volta di più, una volta per
sempre, a appianare le differenze e a saldare le unioni.
E.M., San Francisco
