domenica 16 giugno 2013

Notizie da Lilliput 112: Le mille luci di Los Angeles


La migliore prospettiva di sé, probabilmente, Los Angeles la regala dall’alto.

Quando tutto il resto è silenzio, e buio, Los Angeles si anima, infatti, di mille luci, di ogni forma e colore, che dipingono il suo cielo nero di allegria e di passioni.

La notte cittadina, osservata con cura dalla cabina di un aereo, si accende così di una vitalità segreta e inebriante, che contagia i fortunati viaggiatori dell’ora tarda, cancellando loro stanchezza e sonnolenza, da sostituirsi prontamente con un’attenzione puntuale e con un’energia ritrovata.

Lampioni e semafori, fari e insegne contribuiscono in ugual misura a impreziosire la vista, ubriacandola di suggestioni e appesantendola di stimoli difficili da dimenticare.

Le facce, fino a poco prima spente e mute, vibrano adesso di piacere e curiosità, di sentimento e ardore: facce vecchie o giovani, serie o sorridenti, remissive o autoritarie, tutte, nessuna esclusa, si spingono in avanti, contorcendosi per lo sforzo, appiccicandosi al finestrino, nel comprensibile tentativo di cogliere la magia sottostante e la sua bellezza effimera.

Il viaggio tranquillo, addirittura monotono, si trasforma perciò in avventura inaspettata, in ricerca spasmodica, del palazzo conosciuto, dell’incrocio abituale, della scritta consueta: nel dedalo di strade, grandi e piccole, lunghe e corte, gli occhi vagano frenetici, a unire puntini, a ricomporre mosaici.

Col favore delle tenebre, di queste tenebre, che sembrano nascondere un guizzo segreto, un germe inusitato, la Città degli Angeli, sterminata, tentacolare, appare ancora più vaga e capricciosa, quasi che, imparate a memoria le trame dei suoi film più cupi e disperanti, si diverta adesso a far loro il verso, calandosi nei panni di qualche eroe dal destino tragico, di qualche eroina dal passato torbido.

Una volta abbassato, del resto, lo sguardo fatica a risollevarsi, irretito com’è dal disegno mistico che i lampi bianchi e gialli, rossi e verdi creano miglia e miglia più in basso: al pari delle costellazioni millenarie, anche laggiù è possibile ravvisare figure, tracciare profili. In pochi istanti, un intero bestiario, certamente uno tra i più fantasiosi, uno tra i più personali, è pronto a essere fruito, a essere discusso, a essere tramandato.

Le stelle e la luna, intanto, forse offese da tutto questo brillare terreno, hanno deciso di mostrare la propria intransigenza e la propria impassibilità, bagnando le cose e le case della stessa luce di sempre, indifferente e neutrale.

Mentre un folletto dispettoso, soffiando una manciata di polvere speciale, si ripropone di cancellare il confine, labile e commovente insieme, tra il sonno e la veglia, la verità e la menzogna.

E.M., Santa Monica