Walter Siti, fresco vincitore del Premio Strega 2013 con il romanzo Resistere non serve a niente, edito da Rizzoli, è scrittore e sceneggiatore di programmi televisivi (come il Grande Fratello). Originario di Modena, classe 1947, è stato docente universitario di letteratura e curatore delle opere di Pasolini per la casa editrice Mondadori nella collana "I Meridiani".
Nel corso della sua lunga carriera di professore e critico letterario ha pubblicato numerosi saggi ed articoli su alcuni dei più importanti scrittori e poeti contemporanei italiani. E' un affermato autore di racconti e romanzi che hanno ottenuto un discreto successo di critica e pubblico. Diamo uno sguardo ad alcuni dei titoli più conosciuti.
Scuola di nudo
E' un libro che assomma tutti i temi e tutti i generi letterari: autobiografia, romanzo-saggio, invettiva, satira e canzoniere d'amore. Una trama non esiste: la sola trama sono le cose che accadono in questo calderone in cui bolle la società del nostro tempo e in cui prendono forma scandali grandi e piccoli di una università italiana: una tangentopoli in miniatura e i retroscena del mondo universitario. Di questo microcosmo il protagonista è un professore omosessuale, percorso da un profondo odio per cose e persone che lo circondano e da una disperata ricerca di sensazioni estetico-trasgressive. Due grandi amori e molti amanti. Insomma una sessualità ossessiva, ma anche il costante osservatorio sugli avvenimenti sociali e politici.
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Troppi paradisi
Si chiama "Walter Siti, come tutti", il protagonista di questo romanzo. Se da giovane era convinto di essere anomalo, adesso, giunto a sessant'anni, ha scoperto di essere tipico. "La mia prima mediocrità, - dice di sé - è caratteriale ed epica, volevo dire etica". Per lui è arrivato il momento di acquietarsi, di trovarsi una nicchia e un equilibrio: il lavoro universitario, ormai una sinecura; il rapporto con Sergio, quasi un matrimonio. Così, tra un compromesso e l'altro, la vita potrebbe scorrere tranquilla, placida, completa. Ma Walter è ossessionato dal paradiso: dal paradiso personale, che gli manca, e dai troppi paradisi collettivi con cui l'Occidente ha abbagliato se stesso. Per sua fortuna o per sua disgrazia, il paradiso arriva con Marcello, angelico culturista di borgata bellissimo e ambiguo, che sembra incarnare come nessun altro lo spirito dei tempi. E cosa importa se per averlo Walter dovrà pagare un prezzo troppo alto. Ogni cosa si compra, ma alle volte le rese dei conti hanno il sapore di una vittoria.
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Il contagio
Un romanzo sulla periferia di Roma, su quelle "borgate" che stanno trasformandosi in un'indifferenziata poltiglia urbana. E umana. Nessuno si salva, in questo percorso. Non la leggendaria "vitalità" popolare, esaltata in tanti libri e film, non l'autore che in questa vitalità presunta ha provato a rigenerarsi, non le ideologie contemporanee troppo impegnate a simulare paradisi inesistenti. La borgata come metafora, perché mentre le borgate si stanno adeguando ai valori borghesi, la borghesia assume le caratteristiche della borgata: legge della giungla, sogni di lusso impossibile, diffidenza reciproca, assenza di futuro.
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