Ora che anche l’unità
abitativa numero 1, all’844 della 16° strada, a Santa Monica, è finalmente
occupata da misteriosi condomini, la vita del minuscolo palazzo, sapientemente
strizzato tra un’ampia via e uno stretto vicolo, sembra aver trovato un giusto
equilibrio.
Dall’alto del primo
piano, le cui ampie finestre guardano, maliziosamente, al giardino dei vicini,
gli inafferrabili inquilini del complesso residenziale dell’838, tuttavia,
l’atmosfera rarefatta, un complicato intrico di suggestioni in bianco e nero e
reminiscenze d’altri tempi, si è subitamente trasformata in banalità
quotidiana, in quieto scorrere del tempo.
Le menti e gli animi,
di conseguenza, si sono assunti il gravoso compito di trovare una nuova
distrazione, di costruire un nuovo universo ricreativo.
La ricerca, come
talvolta capita, è stata fulminea, e coronata da un (quasi) inaspettato
successo.
Succede infatti che,
da qualche giorno, una coppia di uccelli dal piumaggio elegante e dalla voce
acuta atterri in un discreto frullare d’ali sul balconcino dell’appartamento
numero 4, lanciando occhiate incuriosite al suo interno.
Precisi come un
orologio a cucù, arrivano immancabilmente intorno alle 8 del mattino,
preannunciando la venuta con un richiamo gorgheggiante quanto il verso di una
tortora.
Sprezzanti nei
confronti dei consimili, passeri e colibrì che punteggiano lo sfondo del loro
cinguettio sottile e del loro volo acrobatico, prendono subito posizione sul
parapetto, pronti a consumare un’abbondante colazione.
Qualche giorno fa, una
manciata di semi di girasole, inutile richiamo per scoiattoli indifferenti, è
stata appunto rinvenuta dai due insospettabili ospiti, che, arrivati chissà da
dove e chissà da quanto, hanno proceduto immediatamente alla sua certosina
eliminazione.
Zampettando con passo
deciso, la coppia di uccelli dalle incerte origini ha così adottato il luogo
del felice banchetto, presentandovisi, da quel primo momento in poi, con infaticabile
puntualità.
Di palato sottilmente
raffinato, gli animali in questione, probabili rampolli sotto mentite spoglie di
qualche nobile casato, hanno finora rifiutato tutto quanto mostri una
consistenza e un sapore diversi da quelli dell’insperato pasto.
Il petto in fuori, la
testolina altezzosa, si sono permessi di camminare sulle briciole di pane ai
cinque cereali che, evidentemente, non hanno incontrato il loro favore: con
espressione di stupore misto a biasimo, le hanno spazzate via dal proprio
cammino, levando al cielo un grido lacerato per l’affronto subito.
Niente che, qualche ora più tardi, un’abbondante montagnola di alimento gustosissimo non sia riuscita, felicemente, a cancellare.
E.M., Santa Monica