giovedì 30 gennaio 2014

Notizie da Lilliput 161: (Westwood) Village People

Gli edifici dalle linee contemporanee che punteggiano l’orizzonte del Westwood Village riflettono i raggi del sole californiano, rendendo impossibile intravedere l’attività frenetica al loro interno.

Una strada si snoda silenziosa tra le due lunghe ali di costruzioni, ritrovo di qualche solitario intrepido dello skateboard, in questa calda mattina di fine gennaio.

Gli studenti, asserragliati all’interno di quei dormitori imperscrutabili, si stanno lentamente preparando a affrontare la giornata, indecisi tra la sosta nella caffetteria di fiducia e un’incursione nel negozio di dolciumi dall’aspetto rétro.

Il quartiere, intanto, si va popolando di futuri medici in divisa blu, che percorrono a piedi la distanza tra il proprio alloggio e il resto del mondo.

Un supermercato di alimenti biologici, con i suoi tavolini in ferro battuto, seminascosti agli sguardi dei passanti per mezzo di eleganti arcate in muratura, protegge le parole e i sussurri dei clienti, rivelando, al contempo, una qualche somiglianza con l’Embarcadero di San Francisco.

Di fronte a un palazzo basso, poche finestre e calce abbacinante, una donna di mezza età chiede l’elemosina, con voce pacata e modi discreti.

Nei suoi pressi, turisti e locali affrettano il passo a testa china, forse vergognandosi della decisione, irremovibile, di far cadere pochi centesimi in quella mano venata d’azzurro.

In alto, i balconcini arzigogolati che si affacciano su questo scorcio di Los Angeles sembrano sul punto di aprirsi su qualche scena di passioni mediterranee a tinte forti, su un dramma d’amore e gelosia, sulla fuga di due amanti perduti.

E la donna, che ogni cosa sa delle case e della gente che le gravita intorno, mese dopo mese, anno dopo anno, pare essersi ritagliata una posizione invidiabile da spettatrice in prima fila, desiderosa di osservare più da vicino la commedia umana tutt’intorno.

Palme filiformi, contenute in aiuole decorate di maioliche variopinte, si stiracchiano verso il cielo, a caccia di aria pulita e di quieto distacco dal brulichio che le accerchia senza sosta.


Benché la vita e i suoi ritmi, qui, si annuncino in maniera diversa che nel resto della città; ancora più spensierati, ancora più leggeri. Della spensieratezza e della leggerezza, cioè, degli studenti nei dormitori imperscrutabili.

E.M., Santa Monica