martedì 25 marzo 2014

Notizie da Lilliput 188: Sul cocuzzolo della montagna

Le prime nuvole, bianche e gigantesche, talmente grosse da sembrare sul punto di esplodere, fanno la propria comparsa intorno alle otto e mezzo del mattino.

Fino a quel momento, il cielo sopra la cittadina di Big Bear Lake è stato terso, immacolato. Così azzurro e limpido da fare quasi male alla vista.

Oggi, invece, ha deciso di striarsi di bianco: con un fare civettuolo, ha assunto le sfumature della montagna sottostante che, ancora innevata, è meta, soprattutto nei fine settimana, di appassionati di sci e di amanti dello snowboard.

In lontananza, dalle baite e dai rifugi accoglienti dei dintorni, è possibile percepire distintamente, in mezzo al tut-tut delle diverse specie di uccelli di guardia sui rami dei pini, gli strilli di gioia e le urla di incitamento che, dalla seggiovia, si irradiano per tutto il circondario.

Affacciandosi dalla finestra, o sorseggiando una tazza di caffè comodamente spaparanzati in terrazza, invece, ci si può concedere il lusso di individuare le figure, minuscole e scure nella distanza, di quanti si siano già riversati lungo il pendio, dolce e apparentemente privo di insidie.

A gruppetti di due o di tre, talvolta in formazioni di portata eccezionale, talvolta lupi solitari in fuga dalla civiltà, quegli estimatori della vita all’aria aperta si beano del sole mite e del lucore incontaminato, grati per l’occasione di indossare, una volta di più, le tute ingombranti e gli occhiali protettivi.

Più a valle, all’ingresso solitamente deserto della stazione sciistica, un vigilante dall’espressione imperscrutabile regola il traffico dei mezzi in entrata: un rapido sguardo all’ampio parcheggio, infatti, rivela una quantità incalcolabile di berline, di jeep, di SUV, di qualsiasi marca e colore.

Poco oltre, nel budello che si insinua tra le varie strutture, tutte, rigorosamente, di legno scuro, una caffetteria risuona delle voci entusiastiche di chi si prepari a affrontare la salita o di chi, al contrario, sia appena ridisceso, carico di adrenalina e desideroso di ripetere l’avventura.

La lunga Club View Drive, la strada che, dal centro abitato, si avvita intorno ai boschi e alle abitazioni di villeggiatura, intanto, ha dovuto rassegnarsi, come capita ogni sabato e come di nuovo capiterà domani, domenica, a un ritmo più rallentato, tipico di un giorno di riposo e di svago, fatto di giovani impazienti di esibire le proprie capacità e di famiglie in vacanza col cane e l’infante, di principianti atterriti all’idea di capitombolare miseramente e di semplici curiosi.


Con buona pace degli individui che, ancora, non si siano rassegnati alle promesse della montagna e alla sua voce melliflua e suadente.

E.M., Big Bear Lake