martedì 31 luglio 2012

Leggo IBS si fa in tre

Leggo IBS è l'eReader targato Internet Book Store con tecnologia e-ink. E' disponibile in tre modelli: 603, 612 e 912.

Supporta differenti formati, tra i quali e-Pub e PDF anche con DRM, permettendo in questo modo il trasferimento dal computer degli e-Book acquistati in qualsivoglia store online (Amazon escluso).

Lo schermo touch screen con tecnologia e-ink ad inchiostro elettronico non è retroilluminato e permette di avere delle condizioni di lettura ottimali anche sotto i raggi del sole. L'e-Reader Leggo IBS si collega al computer sia attraverso il cavo USB o in modalità Bluetooth.

Tutti e tre i modelli sono dotati di connettività Wi-Fi. Inoltre, il modello 603 è dotato anche di connessione 3G Tiscali: ciò permette di poter comprare gli e-Book direttamente dai principali store online e scaricarli direttamente su lettore.

Anche Leggo ISB, come altri e-Reader, permette l'ascolto di file musicali mp3 ed è dotato di casse e di ingresso per cuffie.

Il Leggo IBS 612 è il più economico dei tre: costa 99,00 euro, ha uno schermo 6'' ed è disponibile in grigio antracite. Il Leggo IBS 603, sempre con schermo 6'', costa 149,00 ed è disponibile in bianco. Un po' più grande è invece il Leggo 912 con schermo 9,7'' sempre in bianco.

Per saperne di più:
Leggo IBS - Leggere in libertà

domenica 29 luglio 2012

Notizie da Lilliput 4: Con i Monty Pithon sul ponte di Brooklyn

Oggi è stata la volta di Lower Manhattan. Mancavo da New York da troppo tempo per non decidere, con attitudine leggermente ossessivo-compulsiva, di rivisitare giorno dopo giorno i posti a me più cari con una prospettiva, vuoi geografica, vuoi personale, possibilmente diversa. 

Diretta al South Street Seaport che, a dispetto dell’anima profondamente commerciale, nasconde ancora il fascino delle cose passate, mi sono ritrovata imbottigliata per sbaglio nel flusso di turisticarrozzinebiciclettecaniefischietti in fila disordinata sul ponte di Brooklyn. Non avendolo mai attraversato a piedi, ho deciso di restare. 

A metà percorso, pur iniziando a pentirmi della mossa avventata, ho continuato a camminare: l’altra sponda del fiume era davvero troppo vicina per battere in ritirata! Nemmeno la pioggerella fitta, col suo carico di scomodità (prendi l’ombrello dallo zaino, rimetti dentro la guida, non bagnare il cellulare…), è riuscita a smuovermi. 

E presto, in fondo, sono stata anche ricompensata di una simile perseveranza: imitando svogliatamente quanti mi circondavano a usare la macchina fotografica, infatti, mi sono ritrovata a ammirare, e a immortalare per quanto possibile, la vista che del Financial District si ha da quel punto. Uno sguardo dal ponte, insomma. 

È stato allora che ho capito (o meglio, mi piace pensare che così si siano svolti i fatti di seguito riportati) che i Monty Pithon, nell’ideare la sequenza del piccolo veliero che rompe gli ormeggi per assaltare i grandi squali della finanza, si sono ispirati a questo angolo di mondo, dal quale i grattacieli sembrano effettivamente colossi pronti a inghiottirti, salvo poi venire inghiottiti essi stessi. 

Il giro sarebbe dovuto proseguire a Wall Street, ma poi, non so quanto consapevolmente o meno, sono approdata a Tribeca. Non mi occupo (né capisco granché) di grandi numeri e alte manovre perciò, rendendomi conto d’aver saltato quella tappa, non mi sono sentita in particolare difetto. 

Di questi tempi si è già detto e scritto tanto sulle rivoluzioni, o involuzioni, economiche e sui manifestanti di “Occupy Wall Street”; non mi pare serva aggiungere niente. Del resto, il mio personalissimo ideale contempla piccole compagnie di assicurazioni che ammainano le vele per dichiarare guerra ai Signori delle grandi società. Un’utopia, naturalmente. O forse, più semplicemente, una licenza poetica, una fantasmagoria cinematografica.

E.M., New York City

E' il Kobo Touch il miglior eReader secondo Wired

Classifica dei migliori e-book reader secondo la rivista Wired. A confronto Kobo Touch, Kindle, Nook Simple Touch e Sony Reader PRS-T1

Grazie all'accordo tra Mondadori e Kobo, il nuovo eReader Kobo Touch sarà in vendita anche in Italia a partire dal prossimo autunno, ad un prezzo davvero accattivante: 99,00 euro.

Secondo la rivista Wired, il Kobo Touch (voto 8) sarebbe il miglior eReader disponibile nel mercato USA: migliore del Sony Reader PRS-T1 (voto 4), dell'Amazon Kindle (voto 6) e del Nook Simple Touch di Barnes & Noble (voto 7).

Diciamo subito però che si tratta di un confronto pubblicato nel gennaio 2012 sulle pagine di Wired e che quindi non tiene conto del nuovo Kindle Touch di Amazon.

Kobo Touch - voto 8

Secondo Wired, l'eReader di Kobo è il miglior e-ink reader mai utilizzato. Il suo touchscreen è il più veloce e il più performante. L'esperienza di acquisto non è personalizzata come nel caso di Amazon e di Barnes & Noble, ma l'offerta del Kobo Store è in continua crescita, grazie anche agli accordi con i suoi partners globali. Anche per questo motivo il Kobo si aggiudica la palma di miglior eReader: perché consente di scaricare eBook in formato ePub.

Nook Simple Touch - voto 7

Per Wired, questo modello di eReader è uno dei migliori in circolazione, capace di offrire all'utente un'ottima esperienza di eReading. Ottime anche le prestazioni relative al social reading.

Amazon Kindle - voto 6

Si tratta del modello no touch, l'abbiamo detto. Tuttavia, secondo Wired, il Kindle base, leggero e funzionale, rimane un'ottima scelta che sa coniugare prezzo contenuto e qualità. Lo Store di Amazon rimane in assoluto il migliore e il più fornito di tutti, non solo per quanto riguarda gli eBook.

Sony Reader PRS-T1 - voto 4

Ottimo dal punto di vista del design, meno per quanto riguarda il software e le prestazioni di lettura.

Leggi anche:
Dove comprare Kobo? Prova su eBay

Per saperne di più:
E-Readers - Wired Jan 2012 - pag. 1 (jpg)
E-Readers - Wired Jan 2012 - pag. 2 (jpg)
Kobo Touch eReader chosen as Editor’s Pick by Wired Magazine!

Notizie da Lilliput 3: Il claudicante Virgilio e l'immancabile tendina

Mi sono scelta un Virgilio claudicante. E già questo, di per sé, è significativo: chi potrebbe volere una guida in difetto? una guida incapace di rendere il cento per cento? Qualcuno, magari, cui interessa uno sguardo di traverso, meno sclerotizzato, forse. Forse. 

La poeticità della risposta che mi sono data, però, non corrisponde alla realtà o, quanto meno, non corrisponde alla sua, di realtà: ha deciso infatti di sottoporsi a un intervento chirurgico per recuperare la mobilità di un tempo. 

Stamattina l’ho dunque accompagnato in ospedale: un luogo stranamente ospitale, pieno di medici e paramedici oltremodo gentili e allegri. Affianco al suo letto, protetto alla altrui vista dall'immancabile tendina, a un certo punto si è radunata una piccola folla festante: i convitati discutevano di vini, bianchi e rossi, e della loro differente scelta, a seconda che si sia uomini o donne. Li ascoltavo affascinata. 

Il pensiero è corso subito alle centinaia di ore trascorse a vedere telefilm di ambito ospedaliero: mi sono domandata come mai lì, in una delle strutture più importanti degli Stati Uniti, i dipendenti parlassero tranquillamente del più e del meno brandendo un bicchierone stracolmo di caffè o addentando una ciambella, anziché arrovellarsi sulle Questioni Fondamentali dell’esistenza umana, come hanno fatto, fanno e sempre faranno i loro colleghi di Hollywood. Possibile che, drammaturgia a parte, non si riesca a imparare niente dalla realtà? 

Il Virgilio, nel frattempo, sonnecchiava sotto l’effetto del sedativo stanco, a mio avviso, di ripetere all'infinito il proprio nome (sillabato come in una gara scolastica), la propria data di nascita e il tipo d’operazione cui si sarebbe a breve sottoposto. 

Ho contato sette persone al suo capezzale, tutte con un sorriso simpatico sulle labbra e le stesse, identiche domande tra i denti: “Può sillabarmi il suo nome? e il suo secondo nome? e il suo cognome?” 

La cosa più ridicola era osservare le loro espressioni compite nel verificare (meraviglia!) come il paziente fosse in grado di portare a termine il compito assegnatogli con precisione e perizia. 

Inghiottita dal vortice di s e r e a che mi volteggiavano intorno, mi sono ritrovata a riflettere sulla bizzarra combinazione tra questa ossessione del personale ospedaliero per l’identità e la capacità mnemonica dei propri assistiti e la memoria collettiva di un Paese giovane come quello che li ha generati. La storia degli Stati Uniti, non c’è di sicuro necessità di ricordarlo, è piuttosto limitata nel tempo: se si escludono i nativi americani, non bisogna scavare troppo per recuperarne il tracciato. 

Non c’è un Medioevo, non c’è un Rinascimento cui appigliarsi, eppure, visitando i loro musei, e la lunga teoria di sale zeppe di arte americana, ci si rende conto di come, quel poco che hanno, lo lustrino e inciprino con orgoglio. 

Si tende sempre a ritenere che i giovani non si curino del passato: se si pensa agli Stati Uniti in questi termini, allora qui sembra esattamente il contrario. Come se smaniassero nel tentativo di superare l’indiscutibile differenza storica che li divide dagli altri continenti perseverando in una politica di costante allenamento mnemonico del proprio ieri. 

Per la cronaca, è toccato anche a me, in quanto visitatrice, sillabare in più di un’occasione il cognome del Virgilio: forse dovrei pretendere la cittadinanza onoraria…

E.M., New York City

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Notizie da Lilliput 2: sconforto e classifiche e-book

sabato 28 luglio 2012

Il Tamigi a Chelsea

"Cosa c'è di meglio per lasciare Chelsea?" si chiede il poeta russo Iosif Brodskij in una poesia intitolata Il Tamigi a Chelsea, scritta nel 1974 e contenuta nella celebre raccolta Poesie 1961-1987, pubblicata in Italia da Adelphi.

Premio Nobel per la letteratura nel 1987, il poeta originario di Leningrado (vi nacque nel 1940 da genitori ebrei e morì a New York nel 1996), ebbe modo di vivere a Londra durante il suo esilio fuori dai confini dell'allora Unione Sovietica.

Ma cosa c'è di meglio, secondo il poeta russo, per lasciare Chelsea?

Là, Thomas More, con la sua avidità,
contempla l'altra riva, oggi come ieri.
E questo sguardo tetro, più duro di tutto il ferro
del ponte del Principe Alberto - in verità, vi dico -
cosa c'è di meglio per lasciare Chelsea?
...
Il Tamigi in sostegno si gonfia come una vena.
Gli steamers di Chelsea ululano note basse.
Londra così bella, più bassa che alta,
infinitamente si rotola e scende verso il mare...

Per saperne di più:
Omaggio a Brodskij - Russianecho.net
Opere di Brodskij

quando Nelson scese dalla colonna



venerdì 27 luglio 2012

Notizie da Lilliput 2: Sconforto e classifiche e-book

Vincendo la noia di un giovedì mattina piovoso, mi accoccolo sulla poltrona marrone, l’unico arredo a grandezza d’uomo presente nell’altrimenti microscopico appartamento.

Cosa, quest’ultima, che perfino il più scettico di voi potrà facilmente verificare osservando le dimensioni minime del termosifone che le si sdilinquisce timidamente di fianco.

Alla faccia di chi si ostina a pensare all’America come il Paese delle vastità illimitate e delle grandezze senza misura... 

Del resto, a pensarci bene, è proprio con squilibri e distonie che giocherà la rubrica di oggi. Per la precisione, con squilibri e distonie riscontrabili nelle classifiche di gradimento letterario pubblicate, ancora una volta, dall’immancabile New York Times Book Review.

Il mio solo legame con l’editoria è rappresentato dal piacere con cui leggo, da sempre. Doverosa premessa, questa, per le considerazioni seguenti. 

Dopo aver accettato la sfida lanciata da Eggers (cfr. Notizie da Lilliput/1) relativa all’America al tempo della globalizzazione, mi aspettavo, forse ingenuamente, che altri, tanti, come me, l’avessero raccolta. Capirete quindi la delusione, nel constatare che il suo nome non compare in alcuna delle 16 posizioni dedicate ai romanzi dalla “copertina dura” (sic), né, tanto meno, in alcuna delle 25 immolate alla causa dell’e-book

Nel passare in rassegna i titoli presenti su entrambe, a dirla tutta, vengo piuttosto assalita ‑ tintinnano qui squilibri e distonie ‑ da un sentimento simile allo sconforto: ma come? un Paese che ha regalato, e regala, al mondo intero scrittori di indiscusso valore non riesce a strizzarne neanche uno tra le novità editoriali della portata di Fifty Shades of Grey (Cinquanta sfumature di grigio, nda), di E.L. James, con la sua immancabile zavorra tripartita, o The Litigators (Gli avvocati, nda) di John Grisham

Non che abbia niente contro i testi appena citati che, al contrario, possono anche regalare qualche ora di svago piacevole, ma poi? quando la copertina si richiude sopra l’ultima pagina, che ricordo lasciano? meglio ancora: lo lasciano, un ricordo? 

Magari sono solo deliri da meteoropatica (qui diluvia, in questo preciso istante), ma non mi sembra comunque ci sia molto di cui rallegrarsi. Come in Italia, del resto... 

Ciò che mi lascia più perplessa, però, è la totale assenza di titoli accattivanti nella seconda classifica: certo, senza l’editoria digitale molti sconosciuti non potrebbero emergere, e questo mi sta bene; benissimo, anzi. Ma lasciare il giusto margine agli altrimenti invisibili non dovrebbe precludere la possibilità a tutti i titoli d’essere acquistati, scaricati e assorbiti, no? Possibile che le grandi case editrici ancora non abbiano colto i segnali? La libertà (di domanda, di offerta) dovrebbe avere anche qualche regola, o no? 

Con un simile pensiero in testa, pianifico la mia prossima mossa: una chiacchierata informale con qualcuno che di dispositivi di lettura digitale (e-reader) sa più di me e potrà, forse, dare risposta ai piccoli interrogativi finora posti.

E.M., New York City

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Notizie da Lilliput: David Eggers e Norman Mailer

mercoledì 25 luglio 2012

Notizie da Lilliput 1: David Eggers e Norman Mailer

In cerca di uno spazio meno lillipuziano di quello in cui sono inscatolata in un elegante condominio dell’Upper East Side, qualche giorno fa mi sono ritrovata, al seguito del mio Virgilio locale, nel tipico café (miscuglio di stili e culture), più angusto del tipico appartamento che mi ospita, a sorseggiare un ancora più tipico cappuccino.

Lo so, fa tanto quarantenne spazzolata e issata su un paio di Manolo Blanhik, ma tranquilli: a riequilibrare quest’imbarazzante sequela di luoghi comuni, va ricordata la mia più giovane età, la lanugine arruffata dall’afa che esibivo quasi con orgoglio in cima alla testa e l’abbigliamento decisamente sportivo. 

A suggellare il quadro semi-ovvio del mio primo giorno da turista conscia del proprio bagaglio culturale, mi precipito sull’edizione ultima del New York Times Book ReviewA mio modesto parere, il camuffamento è ora completo. 

Mi dedico quindi con cura certosina all’indagine che mi sono prefissata: differenze e/o eventuali somiglianze tra le novità editoriali a stelle e strisce e quelle nostrane.

L’accoglienza fa decisamente ben sperare: un lungo articolo firmato da Pico Iyer sull’ultima fatica letteraria di un autore poliedrico che seguo da tanto con grande interesse, David Eggers

Nella speranza di sospendere i confini ristretti nei quali mi muovo ormai da troppo, mi butto a capofitto tra le parole che ho davanti, subito rapita dalla loro portata. Né mi ci vuole granché a capire che anche questo A Hologram for the King (Un ologramma per il re, nda), sarà capace di tanto.

Accetto dunque, di buon grado, di rinvenire nel testo i motivi che al suo acquisto dovrebbero portarmi.

Per prima cosa scopro un parallelo tra l’opera di Norman Mailer, con il suo contributo costante alla trasformazione del sé e dell’America, e il libro in questione, sorta di parabola di quel continente al tempo dell’economia globale, altrettanto disseminato di impegno civile, anche se a vantaggio di una visione parzialmente (e forse necessariamente) diversa del panorama umano. 

Eggers infatti, nelle cui molteplici attività affiora sempre un duplice interesse verso il passato e verso il futuro, parla per una nuova America che deve imparare a pensare globalmente e il cui posto nello scenario mondiale non è affatto scontato.

Di più, contrariamente a quanto ricercato da Mailer, propenso a mostrare come l’America potesse rifare il mondo, Eggers, con la cifra ironica che gli è propria, sembra più versato a studiare il modo in cui il mondo sta rifacendo l’America. 

Nei suoi scritti ci si imbatte spesso nella convinzione che luoghi lontani (veicolati da personaggi africani o mediorientali, per esempio) siano ancora più centrali del nostro. Che, d’altra parte, non abbaglia più, come certi ancora sostengono, con le sue promesse di seconde possibilità e reinvenzioni trionfanti. 

E non è un caso, appunto, se in questo nuovo romanzo la narrazione si sposti di parecchie miglia da casa, nel deserto saudita, dove il protagonista Alan Clay, assieme a tre giovani colleghi, affronta quotidianamente il nulla sabbioso che lo circonda, in attesa di mostrare al re Abdullah un sistema olografico di teleconferenze. In una cornice (forse non solo geografica) che tanto ricorda Il deserto dei tartari, l’incontro col sovrano è, inutile dirlo, puntualmente rimandato, in un vuoto sconfortante che il personaggio principale cerca di colmare disperatamente ricorrendo ad azioni inconsulte. 

Di simbolo in simbolo, la storia si dipana mostrando il volto meno rassicurante, ma al contempo imprescindibile, della globalizzazione che però, nonostante un senso diffuso di perdita e sofferenza, cerca di procurare ai personaggi un rifugio, anche solo temporaneo. 

Nelle parole di Pico Iyer: “È il suo [di Eggers, nda] senso tragico che dà vigore e sfumature al suo desiderio di qualcosa di meglio.” 

Questa progressiva perdita di fiducia in se stessi, che accompagna così dolorosamente Alan e il suo Paese, sembra talvolta risolversi in una lamentazione per i bei tempi andati, tempi in cui gli uomini sapevano fare con le loro mani e avevano valori certi in cui credere. 

Eppure, come l’autore ricorda, sono proprio le avvisaglie di instabilità e possibile sciagura, onnipresenti nell’opera di Eggers, a rendere la sua buona disposizione d’animo e la sua capacità di sperare così laceranti e necessarie.

La recensione è quasi finita: ancora poche righe e metto giù il giornale. Mi giro intorno e vengo colpita dai tanti segnali “globalizzanti” che, entrando un paio d’ore fa, avevo dato per scontati. Forse ci voleva un’incursione nel materiale vivo che ho appena fatto mio, per portarli alla (giusta) luce. 

È lì che sta andando il mondo, d’accordo, ma nonostante il mio ottimismo e il calore umano che traspare da quello che ho letto, non riesco a scrollarmi di dosso una sensazione di malessere sottile. Comprerò il libro, naturalmente, e toccherò con mano quanto finora sfiorato, ma non sono più tanto sicura di voler accettare la sfida del tutto che cambia; non ancora, perlomeno.

Nonostante la visione mi si sia allargata e il café non sia mai apparso così grande, forse ho ancora bisogno dei saldi confini della mia Lilliput, per imparare a prendere le misure.

E.M., New York City

A Hologram for the King per Kindle

martedì 24 luglio 2012

Zoom: il futuro dei libri secondo Feltrinelli

Si chiama Zoom la nuova collana tutta digitale lanciata da Feltrinelli. Una raccolta di eBook al prezzo di 0,99 centesimi. Testi brevi, editi e inediti, di altissima qualità.

Una nuova idea di libro, secondo Feltrinelli, "economico, veloce e maneggevole"; una nuova iniziativa profondamente legata all'eReading; una collana per il futuro che vuole andare oltre i limiti della carta, pensata appositamente per gli e-reader.

Quale tipologia di testi sono scaricabili da Zoom Feltrinelli? Per lo più racconti e romanzi a puntate, ma anche guide e saggi di vario genere. 

Da Il pastore nella rete di Salvatore Niffoi a L'ora più bella di Stefano Benni, sino a Ricordi di un vicolo cieco di Banana Yoshimoto, per citarne solo alcuni.

Tutti i libri sono disponibili nello store Feltrinelli (formato ePub), su Amazon (Kindle) e su iTunes (iBooks).

"Libri che sanno rimanere nella mente a lungo, come una bella canzone, e che come una canzone possono essere scelti e gustati uno alla volta. E poi gustati di nuovo, e di nuovo...".

Kindle per iPad

Per leggere gli eBook in vendita su Amazon non è necessario possedere un Kindle. Esistono infatti numerose applicazioni che permettono di scaricare i libri digitali direttamente su altri dispositivi elettronici. E tra questi c'è anche l'iPad.

Una volta acquistato l'eBook, è possibile leggerlo utilizzando tutti i servizi e gli strumenti di eReading messi a disposizione dall'applicazione Kindle. Il libro viene inviato via wireless sull'iPad.

Può essere letto anche in altri dispositivi o sul Kindle, grazie alla la tecnologia Whispersync che sincronizza automaticamente i tuoi eBook su tutte le applicazioni.

Puoi personalizzare la dimensione del testo e del carattere, scegliere il colore dello sfondo del libro, leggere in modalità verticale od orizzontale. E' possibile inoltre aggiungere un segnalibro, cercare il significato delle parole, fare ricerche all'interno del testo, e altro ancora.

Oltre agli eBook, sull'App Kindle per iPad è possibile leggere e consultare altri documenti: basta inviarli all'account Kindle e archiviarli nel Cloud Amazon.

Per saperne di più:
Kindle per iPad
Kindle per iPad su iTunes

domenica 22 luglio 2012

Il Kobo Touch in autunno in Italia a 99 euro

Il nuovo eReader Kobo Touch sbarcherà anche in Italia dal prossimo autunno, grazie all'accordo siglato in questi giorni tra Kobo e Mondadori.

Così Kobo, azienda nipponico-canadese che negli ultimi anni si è imposta nel mercato globale dell'eReadingdopo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, i Paesi Bassi, l'Australia e la Nuova Zelanda, nonché Hong-Kong, Germania, Francia e Giappone, tra pochi mesi sbarcherà anche in Italia.

Ma quali sono i punti di forza di Kobo? In primo luogo le applicazioni innovative di lettura e di condivisione. A differenza di Amazon e di altre aziende, Kobo professa una filosofia Read Freely, secondo la quale tutti dovrebbero avere la possibilità di leggere su qualsiasi dispositivo, ovvero su tutti i più popolari device disponibili (desktop, laptop, tablet, telefoni Android, iPhone, iPad e gli Smartphone e PlayBook Blackberry).

Ma anche un eBook store aggiornato e sempre all'avanguardia, e degli ottimi eReader di ultima generazione, curati in ogni aspetto, sia dal punto di vista della tecnologia, sia per quanto riguarda il design.

E a proposito di eReader, il Kobo Touch sarà il primo lettore digitale di Kobo ad essere introdotto nel mercato italiano: sarà disponibile online e in 400 librerie Mondadori. Costerà 99 euro.

Mike Serbinis, Chief Executive Officer di Kobo, a proposito della partnership con Mondadori e dell'ingresso nel mercato italiano ha detto: "Siamo entusiasti di portare il nostro prestigioso catalogo di Kobo eReader, servizi ed ebook nel mercato italiano grazie allo straordinario network di Mondadori.

I libri digitali in Italia stanno avendo un grandissimo successo, con un mercato di un valore intorno ai 10 milioni di euro nel 2011. Ci aspettiamo una crescita significativa nell’anno in corso, e siamo orgogliosi che Kobo e Mondadori lavorino insieme per dare ai consumatori un’esperienza di eReading ricca di contenuti".

Oggi, il Kobo Touch è acquistabile presso lo store Amazon Italia con un prezzo che va dai 118,00 ai 219, 34 euro.

Per saperne di più:
Kobo eReader Touch Edition

Amazon Kindle: quale scegliere

Confronto tra i tre modelli dell'Amazon Kindle: Kindle, Kindle Touch e Kindle Touch 3G

Il Kindle, il dispositivo elettronico per la lettura (e-reader) di Amazon, è disponibile in Italia in tre modelli: Kindle, Kindle Touch e Kindle Touch 3G.

Quali sono le maggiori differenze tra i tre modelli? Diamo loro uno sguardo attraverso questa tabella di comparazione:

confronto kindle

Tutti i Kindle vengono venduti con cavo USB che ne permette il collegamento al PC. Tale collegamento permette il trasferimento di file e il caricamento della batteria del Kindle. Il caricabatterie a corrente è acquistabile separatamente. 

NB: questo articolo è stato scritto nell'estate 2012. Oggi (ottobre 2012) la famiglia Kindle si è ampliata.

Per conoscere i nuovi Kindle:
I nuovi Kindle Classic e Kindle Fire disponibili anche in Italia
Il nuovo Kindle Paperwhite disponibile anche in Italia
Breve storia dell'Amazon Kindle eReader

Leggi anche:

Per saperne di più:

sabato 21 luglio 2012

Un Kindle per l'estate

il mio kindle

Presentazione del Kindle, l'Amazon e-reader

Sebbene il libro cartaceo goda ancora di buona salute, ultimamente anche in Italia si sta diffondendo l'uso degli e-reader e le vendite degli e-book aumentano considerevolmente mese dopo mese.

I vantaggi offerti dagli e-book-reader sono notevoli. A cominciare dalle dimensioni: basti pensare che in un dispositivo elettronico, leggero e grande quanto un quaderno tascabile, è possibile custodire migliaia di libri senza doversi portare dietro un'intera biblioteca.

Comodissimo, per esempio, per quando si va in vacanzaMa la comodità e la facilità di trasporto non bastano.

Ciò che maggiormente sorprende di un e-reader è l'esperienza di lettura. Infatti, questi supporti sono stati progettati per leggere. A differenza dei computer, degli smartphone e dei tablet, la maggior parte degli e-reader utilizza una tecnologia a inchiostro che permette di leggere l'e-book nello stesso modo in cui si legge un libro di carta. O forse anche meglio.

Tra i dispositivi digitali progettati per la lettura, il Kindle di Amazon è quello che attualmente sta riscuotendo il maggior successo tra il pubblico italiano. Al momento è disponibile in tre versioni: il Kindle, il Kindle Touch e  il Kindle Touch 3G.

Kindle

Il Kindle è un e-reader con uno schermo da 6'' (15 centimetri) a inchiostro elettronico (E Ink). Senza fili e predisposto al collegamento Wi-Fi per scaricare nuovi libri. Pesa 170 grammi e può contenere all'incirca 1.400 e-book. La carica dura un mese: può essere ricaricato tramite cavo usb da collegare al computer oppure con il caricatore a corrente (quest'ultimo non incluso nel Kindle). Costa 99,00 euro ed è in vendita su Amazon.

Kindle Touch

Stessa tecnologia per questo modello arricchito dallo schermo touch. Pesa 213 grammi e la batteria può durare anche per due mesi. Contiene fino a 3.000 e-book. Costa 129,00 euro.

Kindle Touch 3G

Grazie al collegamento 3G che funziona in tutto il mondo, questo Kindle permette di scaricare libri in ogni momento, senza necessità di una rete Wi-Fi e senza costi di connessione. Pesa 220 grammi e può contenere 3.000 e-book. Costa 189 euro.

Leggi anche:
Che cos'è un e-reader?
Amazon Kindle: quale scegliere